Dall’idiozia alla vertigine

Amor mio quanto ci metti a capir che dei tuoi sorrisi non m’importa niente. Vorrei che t’incazzassi, piangessi disperata: e poi portarti al mare. E lì con te sedermi col culo sullo scoglio o sulla rena: e ridere con te per quanto siamo idioti, finché non giungesse un canto di sirena.

Condividi:
  • Facebook
  • Twitter
Questo articolo è stato pubblicato in Blog. Salva tra i preferiti.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>